MENU Schliessen

Gewagt und gewonnen: «Stars»

Chiara Fanetti
22. September 2023

La regista Anna Spacio sul set di «Stars». © INMAGINE SA.

Ein Film über die Leidenschaft für Musik, in dem 30 junge Tessiner und Tessinerinnen  ihren ersten Auftritt haben. Regie führte Anna Spacio, für die es der erste Spielfilm ist.

Anna Spacio erzählt von Anfang an offen und ehrlich: «Als mir die Regie von ‹Stars› angeboten wurde, dachte ich zuerst, dass ich dazu gar nicht fähig sei. Ich hatte gerade erst eine Filmschule abgeschlossen, in der man sich auf eigene Projekte konzentriert und bei der der Fokus eher auf Autorenfilmen liegt… Aber ich bin draufgängerisch veranlagt und habe mir gedacht: Wann passiert mir das nochmals?»

Tatsächlich kommt es selten vor, dass Neulingen die Regie eines Spielfilms angeboten wird, erst recht, wenn es sich um einen Musikfilm handelt, in dem junge Menschen zum ersten Mal singend und tanzend vor der Kamera stehen. Am 3. September kam nun «Stars: il successo a costo dell’amore» in die Tessiner Kinos, das Resultat eines produktionstechnisch und organisatorisch aufwändigen Unterfangens, das sich über fast fünf Jahre hinzog.

 

Ein Ausbildungsprogramm

Der Film wurde von Alberto Meronis «INMAGINE SA» produziert, ausgehend von einer Idee des Tessiner Sängers Paolo Meneguzzi, der 2018 in seiner Musikschule, der Pop Music School (die auch Koproduzentin des Films ist), ein grosses Casting für junge Schauspieler und Schauspielerinnen, Sänger und Sängerinnen sowie Tänzer und Tänzerinnen durchführte. Aus den 300 Bewerbungen wurden 30 Personen zwischen 13 und 30 Jahren ausgewählt, die an einem Ausbildungsprogramm teilnehmen durften, das ursprünglich anderthalb Jahre hätte dauern sollen, aufgrund der Corona-Pandemie jedoch um weitere 12 Monate verlängert wurde.

«Die Teilnehmenden besuchten jedes Wochenende undjede Woche Schauspiel-, Tanz- und Gesangsunterricht, neben ihren ganzen sonstigen schulischen und privaten Verpflichtungen», erzählt  Spacio voller Bewunderung. Die 1995 geborene Absolventin des CISA, die sich derzeit bei der RSI zur Fernsehregisseurin ausbilden lässt, erläutert, dass es bei diesem Film auch darum ging, Tessiner Talente zu entdecken und ihnen zu ermöglichen, sich zu verbessern und sich in einem echten Film auszuprobieren.

«Die Darsteller und Darstellerinnen  mussten jung sein, es handelte sich also für alle um die erste Filmerfahrung. Meneguzzi und Meroni wollten auch für die technische Seite, für die Regie, jemand Junges finden, der oder die noch am Anfang ihrer beruflichen Laufbahn steht. Ich hatte bis dahin nur Kurzfilme gemacht. Sie wollten dieses Wagnis eingehen».

 

Eine Produktion im Grossmassstab

Der Film, der auch von der RSI koproduziert wurde, konnte von der Erfahrung des Regisseurs und Produzenten Alberto Meroni, des Kameramanns Giacomo Jaeggli und der Schauspielerin und Schauspielbetreuerin Eleonora Giovanardi profitieren. Sie begleiteten die Regisseurin während des zweieinhalb Jahre dauernden Ausbildungsprogramms der Teilnehmenden und während der Dreharbeiten, die im Sommer 2021 vollumfänglich im Tessin stattfanden. Ihr Beitrag war von unschätzbarem Wert, gerade weil der Film in vielerlei Hinsicht grösser angelegt war als eine durchschnittliche Tessiner Produktion: «Für die Leitung einer Szene mit 20 jungen, nichtprofessionellen Darstellern und Darstellerinnen  braucht es Erfahrung, Disziplin und Ordnung. Maske, Kostüme, Ton, Kamera, Tanzszenen und Choreografien – die schiere Menge an Personen auf dem Set war für alle Abteilungen eine Herausforderung. Wir hatten eine riesige Maschinerie auf die Beine gestellt, deswegen war es wichtig, auf dem Set auch Personen zu haben, die bereits wussten, wie so was läuft», erklärt  Spacio.

Wir fragen sie auch, wie es für sie war, mit einem fremden Thema und Drehbuch (es wurde von Fernando Coratelli verfasst) zu arbeiten.«Ich bekam Gesichter, Körper und Geschichten zur Verfügung gestellt und musste herausfinden, wie ich sie mir zu eigen machen konnte. Mag sein, dass ich weniger Freiheiten hatte als bei einem eigenen Projekt, aber die festen Vorgaben waren gleichzeitig auch eine Hilfe, gerade weil es mein erster Spielfilm war. Sehr wichtig für mich waren die Drehbuchproben während der Vorbereitungszeit. So konnte ich sofort sehen, wie die Szenen funktionierten, und dann daran arbeiten. Hätte ich das Drehbuch selbst geschrieben, wäre vielleicht etwas sehr Introvertiertes dabei herausgekommen, das nur ich verstanden hätte».

Eine aufrichtige, reife Überlegung, geäussert von einer vielversprechenden jungen Regisseurin, die ihr Ego ein wenig zurückgestellt hat, um sich zu erproben, zu wachsen und an einer Reihe von Kompetenzen zu feilen, wozu andere gleichaltrige Kollegen und Kolleginnen  noch keine Gelegenheit hatten.

 

 

 

Versione originale : Italiano

La scommessa di «Stars»

 

Un film sulla passione per la musica che vede protagonisti 30 ragazzi e ragazze ticinesi,
tutti esordienti, come la regista Anna Spacio, al suo primo lungometraggio.

 

Anna Spacio parla da subito con onestà e schiettezza: «quando mi hanno proposto di occuparmi della regia di «Stars» all’inizio mi son detta che non ce l’avrei fatta. Ero appena uscita da una scuola di cinema, dove ci si concentra sui propri progetti e il contesto è più quello del film d’autore… ma sono una persona che si butta e quindi mi sono detta ‘quando mi ricapita?’».

In effetti non succede tutti i giorni di ricevere la proposta di dirigere un lungometraggio quando si è ancora esordienti, men che meno se il progetto in questione è un film musicale che vede protagonisti ragazzi e ragazze ticinesi per la prima volta alle prese con canto, danza e recitazione. Eppure «Stars: il successo a costo dell’amore» è uscito nelle sale della Svizzera italiana il 3 settembre, risultato di un grande sforzo produttivo e organizzativo durato quasi cinque anni.

 

Un percorso di formazione

Prodotto dalla INMAGINE SA di Alberto Meroni, il progetto è nato da un’idea del cantante ticinese Paolo Meneguzzi che nel 2018 ha iniziato un enorme casting per giovani attori, cantanti e ballerini presso la propria scuola, Pop Music School, co-produttrice del film. Sulle 300 persone che hanno partecipato, 30 - tra i 13 e i 30 anni - sono state selezionate per iniziare un percorso formativo della durata di un anno e mezzo, allungatosi di altri 12 mesi a causa del covid-19.

«Ogni weekend, ogni settimana, tra doveri scolastici e privati, questi ragazzi si sono impegnati in lezioni di recitazione, ballo e canto», ci racconta ammirata Anna Spacio - classe 1995, diplomata al CISA e attualmente in formazione per il percorso di regista televisiva presso la RSI - spiegandoci che il film è stato pensato anche allo scopo di trovare talenti emergenti in Ticino, formarli e dargli la possibilità di cimentarsi con una vera esperienza cinematografica.

«Il cast doveva essere giovane ed eravamo consapevoli che sarebbero stati tutti alla loro prima esperienza. Meneguzzi e Meroni hanno voluto qualcuno agli esordi anche per la parte tecnica e cercavano una regia giovane, alle prime armi e io avevo realizzato solo cortometraggi. È stata questa la loro sfida».

 

Una produzione fuori scala

Il film, co-prodotto anche da RSI, ha potuto contare sull’esperienza di Alberto Meroni, regista e produttore, di Giacomo Jaeggli, direttore della fotografia, e di Eleonora Giovanardi, attrice e ‘acting coach’ che ha affiancato la regista nei due anni e mezzo di formazione dei giovani e durante le riprese, avvenute interamente in Ticino nell’estate 2021. Figure indispensabili soprattutto per la tipologia di lavorazione in corso, per molti versi fuori scala rispetto ad una produzione media ticinese: «gestire una sequenza con 20 ragazzi, non professionisti, richiede esperienza, disciplina e ordine. Penso al trucco, ai costumi, al suono, alla fotografia, alle scene di ballo e alle coreografie: la mole di persone sul set ha dato del filo da torcere a tutti i reparti. Era una macchina enorme ed era fondamentale avere sul posto delle persone che sapevano già come muoversi», ci spiega Anna Spacio, a cui abbiamo chiesto anche che esperienza è stata lavorare su un soggetto ed una sceneggiatura altrui (scritta da Fernando Coratelli).

«Mi son stati dati dei volti, dei corpi e delle storie e ho dovuto capire come farli miei. Forse non ho avuto tutta la libertà che ha solitamente un regista su un suo progetto ma questi paletti sono stati un aiuto, proprio perché ero alla mia prima esperienza. È stato fondamentale provare con i ragazzi sulla sceneggiatura durante la preparazione, ho visto subito come funzionavano le scene e ho potuto metterci mano. Forse se avessi scritto io la sceneggiatura sarebbe venuto fuori qualcosa di molto introverso che avrei capito solo io».

Un pensiero onesto e maturo che lascia intravvedere una giovane professionista promettente, che ha rinunciato ad un po’ di ‘ego’ per mettersi alla prova, crescere e affinare una serie di competenze che altri suoi colleghi non hanno ancora avuto modo di affrontare.

 

Interessieren Sie sich für den Schweizer Film?

Abonnieren Sie!

Tarife