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Abseits der Kinosäle

Chiara Fanetti
22. September 2023

Visiona VOL. 2, giugno 2023, Parco della Breggia. © Gabriele Spalluto

Im Tessin gibt es immer mehr Initiativen, die Filme ausserhalb der offiziellen Kinos zeigen. Zwei erfolgreiche Beispiele.

Freiluftkinos sind fester Bestandteil des Sommers, ob es sich  um auf Gemeindeebene organisierte Filmvorführungen an Orten handelt, die gewöhnlich anders genutzt werden (etwa am Lido von Lugano, in den Burgen von Bellinzona, auf Dorfplätzen), oder um Wanderveranstaltungen in einer Region (im Tessin beispielsweise cinetour.ch, die seit 1996 existiert und deren Vorführungen vor drei Jahren auf die ganze Schweiz ausgeweitet wurde). In jüngster Zeit kamen zu diesem Angebot auch die Veranstaltungen von Vereinen hinzu, die mit Filmvorführungen abseits der Kinos Gelegenheiten für andere Arten von Begegnungen als in einem Kino schaffen möchten.

 

Nuovo CineRoom

Aus der Asche von tiKINÒ – einem Verein, der jahrelang in einem der lebendigsten Musik-Clubs des Tessins, dem Living Room in Lugano, Filmvorführungen organisierte – entstand 2017 die Initiative Nuovo CineRoom, die Abende mit Autoren-, Dokumentar- und Experimentalfilmen organisiert. Als der Club 2019 schloss, verlegte man sich auf Vorführungen an wechselnden Orten, blieb aber dem ursprünglichen Ziel treu: Filme zu zeigen, die es kaum in die Kinos schaffen . Niemand kennt sich diesbezüglich besser aus als Antonio Prata, der jahrelang für das Multiplex-Kino CineStar in Lugano arbeitete und jetzt das Otello in Ascona leitet: «Für mich ging es immer darum, kleineren Verleihern und Filmen Starthilfe zu geben», vor allem in einer Zeit, in der das Tessiner Filmangebot in der Krise steckte: «Das Lux in Massagno suchte eine neue Ausrichtung, das CineStar änderte nach der Übernahme durch Arena sein Programm und das Cittadella 2000 in Lugano war abgerissen worden». Das Publikum, das sich nicht für kommerzielle Filme interessiert, hat gut reagiert und folgt dem Nuovo CineRoom auf Plätze, in kleinere Strandbäder und an Orte in Randgebieten. «Unser Publikum ist anders. Nicht alle sind Kinogänger, aber sie kommen an unsere Vorführungen, weil ihnen der Ort und die Stimmung gefallen. Die Filmwelt muss ein Raum bleiben, der allen zugänglich ist». Die Orte, an die Nuovo CineRoom seine Leinwand bringt – was logistisch teilweise eine Herausforderung ist –, sind oft kleine Gemeinschaften, die den Film zum Anlass für Diskussionen und Austausch nehmen und manchmal sogar die Regisseurin oder den Drehbuchautor einladen.

 

Visiona

Der Verein +41 wurde 2020 von zwei Tessiner Kuratoren und einer Kuratorin ins Leben gerufen, um Kunstschaffenden aller Sparten Gelegenheit zum Austausch zwischen den verschiedenen Sprachregionen der Schweiz zu geben und mit einem Fokus auf Ausstellungen zeitgenössischer Kunst. Vor zwei Jahren ist Visiona dazugekommen, eine jährlich stattfindende Veranstaltung, an der ausschliesslich Diplomarbeiten aus Schweizer Filmschulen oder von frisch diplomierten  Schweizern und Schweizerinnen, die an einer Schule im Ausland studiert haben, gezeigt werden. «Wir finden es wichtig, dass der Anlass kostenlos ist. Damit es finanziell trotzdem aufgeht, wenn wir sechs oder sieben Kurzfilme zeigen, organisieren wir auch Musik, eine Bar und Gastronomie», erzählt Gabriele Spalluto über Visiona, das bisher im ehemaligen Zementwerk Saceba im Parco delle Gole della Breggia im Mendrisiotto stattfand. Zusammen mit Chiara Ottavi und Nicolò Latini gründete er den Verein und kuratiert und organisiert er die Vorführungen. Ihre Erwartungen wurden weit übertroffen: «Es kamen viele Menschen aus der Kunstwelt, die auch unsere Ausstellungen besuchen, und dazu ein allgemeineres Publikum. Wir hatten mit etwa 80 Leuten gerechnet, aber es kamen 120». Ein sehr gutes Ergebnis, besonders wenn man bedenkt, dass Diplomfilme eher eine Nische sind. Für Gabriele Spalluto war entscheidend, «dass es sich um einen geselligen Anlass handelt. Die Leute sind neugierig, entspannt. Wir haben auch gemerkt, dass sich für solche Anlässe einfacher Sponsoren finden lassen, vielleicht weil man davon ausgeht, dass sie sich an ein breites Publikum richten. Mit den Ausstellungen ist es schwieriger». Der Verein hegt keine Pläne, den Anlass in ein Festival zu verwandeln, es soll weiterhin darum gehen, dem Publikum einen Einblick in eine Handvoll Werke junger Filmmacherinnen und Filmmacher zu geben.

 

Versione originale : Italiano

Oltre la sala

Nella Svizzera italiana si sono moltiplicate le iniziative che propongono la proiezione di film fuori dai cinema ufficiali. Due esempi di successo.

 

Il cinema all’aperto è una consuetudine estiva, che si tratti di rassegne organizzate dai comuni in posti solitamente adibiti ad altro (il Lido di Lugano, i castelli di Bellinzona, la piazza del paese) o di proposte itineranti in vari luoghi di una regione (in Ticino ad esempio dal 1996 c’è Cinetour.ch, che tre anni fa si è espanso su tutto il territorio nazionale). Recentemente si sono aggiunte a queste preziose offerte anche delle realtà associative che vedono nella proiezione fuori sala un’occasione di socializzazione, diversa
e complementare a quella che si può vivere al cinema.

 

Nuovo CineRoom

Sulle ceneri di tiKINÒ - associazione che per anni ha organizzato proiezioni in uno dei club di musica dal vivo più attivi in Ticino, il Living Room di Lugano - è nata nel 2017 l’iniziativa Nuovo CineRoom, basata su incontri dedicati al cinema d’autore, al documentario e al cinema sperimentale. Quando il locale ha chiuso nel 2019 la proposta è diventata itinerante ma ha mantenuto il suo obiettivo: mostrare film che difficilmente sarebbero potuti arrivare in sala. E chi meglio di Antonio Prata - che si è occupato per anni del multisala CineStar a Lugano e ora gestisce l’Otello di Ascona, poteva ragionare su queste distinzioni? «Per me si è sempre trattato di un’idea di supporto iniziale alle distribuzioni e produzioni più piccole», soprattutto in un periodo dove l’offerta cinematografica in Ticino era in crisi: il Lux di Massagno cercava un nuovo corso, il CineStar aveva cambiato programmazione dopo essere stato acquisito da Arena e il Cittadella 2000 di Lugano era stato abbattuto. Il pubblico lontano dalle proposte commerciali ha risposto, seguendo il Nuovo CineRoom in piccole piazze, lidi minori e luoghi periferici.
«È diverso il tipo di pubblico che frequenta le nostre serate. Non tutti vanno al cinema ma vengono ai nostri eventi perché gli piace il luogo e l’ambiente. Il cinema dove restare uno spazio dove tutti possono accedere». Le situazioni dove Nuovo CineRoom porta il suo schermo - talvolta non facili a livello logistico - sono spesso già piccole comunità, dove il film si inserisce come elemento di discussione e scambio, talvolta anche alla presenza di registi e autori.

 

Visiona

L’Associazione +41 è nata nel 2020, fondata da tre curatori ticinesi per creare possibilità di scambio tra le varie regioni linguistiche della Svizzera, coinvolgendo artisti da ogni area, in particolare per mostre d’arte contemporanea. Da due anni a questa attività si è aggiunta Visiona, serata-evento annuale di proiezioni pubbliche che propone esclusivamente lavori di diploma delle scuole di cinema svizzere o realizzati da neodiplomati svizzeri in scuole estere. «Per noi è fondamentale che l’evento sia gratuito. Per fare in modo che sia sostenibile economicamente, oltre a mostrare 6-7 cortometraggi, ci sono anche musica, bar e street food». A parlarci di Visiona - che per ora si svolge alla Saceba nel Parco delle Gole della Breggia, nel Mendrisiotto - è Gabriele Spalluto, che con Chiara Ottavi e Nicolò Latini ha creato l’associazione e cura selezione e organizzazione delle proiezioni. I risultati sono andati ben oltre le aspettative: «c’erano molte persone vicine al mondo dell’arte, che già ci seguono per le mostre, insieme ad un pubblico più generalista. Ci aspettavamo un’ottantina di persone, ne sono arrivate 120». Un’ottima affluenza, soprattutto considerando che i lavori di diploma sono piuttosto di nicchia. Per Gabriele Spalluto «la chiave è che si tratta di un evento conviviale. La gente si incuriosisce, non è intimidita. Abbiamo notato anche che per iniziative di questo tipo è più facile trovare sponsor, forse perché sono visti come eventi per l’intera comunità. Per le mostre abbiamo più difficoltà». Per il futuro, l’associazione non ha la pretesa di trasformare l’appuntamento in un festival ma vuole che resti una rassegna di divulgazione per i lavori di giovani autori e autrici. 

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