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La RSI in cerca d’autore

Sara Rossi Guidicelli
27. September 2019

Il bando di concorso era rivolto anche a persone al di fuori del cinema. © Joanna Kosinska / Unsplash

La RSI si lancia nelle serie TV. Un progetto ambizioso per la Svizzera italiana atto a stimolare l’industria cinematografica e a promuovere il mestiere dello sceneggiatore.

Parlano di noi, del nostro territorio, usano il linguaggio della serialità e non sono solo per svizzeri di lingua italiana. Sono i primi progetti di serie televisive della RSI che, se realizzati, saranno diffusi in tutta la nazione e chissà, magari anche fuori.

Nel contesto di una SRG SSR che investe sempre di più nella produzione narrativa originale per raccontare il nostro paese, la RSI è saltata sul treno e quest’estate ha lanciato un bando di concorso: «Volevamo trovare idee, perché sono i punti di partenza di tutti i progetti del mondo, spiega Alessandro Marcionni, responsabile Produzione Fiction al Dipartimento Cultura e Società della RSI. Per questo abbiamo lanciato un appello agli autori del nostro territorio. Nella Svizzera italiana è piuttosto difficile vivere di scrittura cinematografica; abbiamo registi di talento, tecnici bravissimi, ma manca ancora la figura dello sceneggiatore professionista e quindi, visto che si prospetta uno sviluppo della produzione di fiction, vogliamo dare un impulso alla formazione in questo campo.»

 

Cinque progetti con temi universali

Per scegliere i futuri autori con cui collaborare, il bando è stato aperto a persone con esperienze diverse, andando a pescare anche tra romanzieri, poeti e giornalisti, oltre che rivolgersi a chi con l’audiovisivo ha già qualche dimestichezza. «Abbiamo ricevuto 165 soggetti, molti con un vero potenziale di sviluppo, prosegue Marcionni. Insieme a una giuria di professionisti, svizzeri e italiani, abbiamo selezionato prima 15 poi 5 progetti che seguiremo con il sostegno e la collaborazione della direzione generale di SRG SSR».

Si tratta di cinque idee per serie televisive da 6 puntate di un’ora circa, che raccontano la realtà peculiare della Svizzera italiana, ma con temi «universalmente interessanti». «Si spazia dal poliziesco al thriller alla fantascienza, dall’ecologia alle nuove tecnologie alla criminalità organizzata; si parla dell’identità svizzera, di quello che riconosciamo come nostro, ma anche di storie che non sappiamo ci appartengano».

Tra i cinque vincitori c’è Erik Bernasconi, cineasta che fino ad oggi si è confrontato con i linguaggi del corto, del lungometraggio e del documentario, ma non ancora della serie televisiva. Erik è inoltre presidente del Gruppo registi e sceneggiatori indipendenti della Svizzera italiana. «Sono un assiduo frequentatore di serie televisive, come del resto gran parte del mondo. Credo sia importante poter sviluppare anche da noi anche questa forma d’arte: nella Svizzera romanda e tedesca esiste una produzione già avviata, mentre noi dobbiamo ancora partire. La richiesta del pubblico e le possibilità che le serie offrono meritano di investire di più, per questo accolgo molto positivamente, in quanto rappresentante di categoria, l’iniziativa della RSI. Poi naturalmente sono felice di avere la possibilità di sperimentarmi insieme al collettivo Ghimel, con il quale ho presentato il mio progetto. Mi sembra una meraviglia il fatto che potrò occuparmi dei miei personaggi a lungo, in modo approfondito... ho sempre messo più di un protagonista nei miei film e qui avrò più tempo per seguire ognuno di loro».

Ora i progetti saranno seguiti dal team della Produzione Fiction della RSI e da professionisti con un sostegno mirato, attraverso workshop e incontri formativi di accompagnamento. «Il nostro obiettivo, aggiunge Marcionni, è creare una comunità che potrà lavorare insieme con noi in futuro e arrivare entro un paio di anni a produrre la prima serie televisiva RSI con diffusione nazionale e – speriamo – internazionale». L’anno prossimo dunque si vogliono sviluppare tutti e cinque i progetti di scrittura, poi quelli che risulteranno più interessanti saranno verosimilmente prodotti per la stagione 2021-2022.

RSI è seduta allo stesso tavolo con le associazioni e i membri dell’industria cinematografica della Svizzera italiana: quando la produzione di queste serie televisive partirà, si augura Marcionni, verranno dispiegate tutte le forze a disposizione. «Una serie di queste dimensioni significa budget importante e, rispetto a un film, il doppio degli attori, dei tecnici, delle settimane di lavoro. L’industria svizzera italiana deve prepararsi a lavorare su progetti così grandi, perché ormai fanno parte del panorama cinematografico.» Questo progetto non concerne unicamente gli autori, ma dovrebbe mettere in moto tutti gli altri mestieri dell’audiovisivo.

▶ Testo originale italiano

 

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